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Stefano Federico rivive nelle Impronte di Vita

L'informatore popolare, 23 settembre 2012

Riccardo Pecoraro

Con uno splendido evento multimediale e multiforme, come sarebbe piaciuto a Stefenix, Gino Federico ha presentato Impronte di Vita un diario in cui, con la collaborazione dei figli Marco e Albino e dei tanti amici, ha raccolto scritti, poesie, calligrafie, origami e foto di Stefano Federico, figlio amatissimo e fratello adorato, tragicamente scomparso il 16 gennaio 2011 all’età di trentadue anni.

Nella Sala Azzurra del Centro Congressi di Capri, sabato 15 settembre, con una sapiente regia collettiva, le opere di Stefano, le sue Impronte, hanno preso di nuovo vita nella bocca degli attori Salvatore Di Fede, Isabella Di Stefano, Paolo Federico, nelle parole di Riccardo Pecoraro, nel canto di Eleonora D’Aniello, nella musica di Al Martino, nel cortometraggio-poesia di Tom Wachtel.

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Luciano Garofano ha tenuto le fila dell’evento parlando del libro ed introducendo gli ospiti tra cui il dott. Alberto Carotenuto, Console Onorario del Giappone (il paese la cui cultura era fonte di ispirazione continua per Stefano), l’Assessore alla Cultura di Capri, Marino Lembo, il Parroco Don Carmine Del Gaudio, da tempo attentissimo alla vicenda umana di Stefano e del lavoro di recupero delle sue opere, e di amici quali Stefano Masi, e la signora Shizue Shimizu, che ha letto nella propria lingua la poesia che il giovane caprese aveva dedicato al paese del Sole Levante.

L’evento, grazie alla collaborazione di Pierluigi Anastasio, è stato trasmesso in streaming tv, e seguito in diretta da amici collegati dal Giappone, dalla Francia, dal Regno Unito e dal resto d’Italia. Alla perfetta riuscita di un evento emozionante ma molto complesso, hanno collaborato Ilya Schultz e tanti altri che hanno voluto in questo modo dimostrare la propria vicinanza alla famiglia e l’ammirazione per le opere e la figura di quella speciale Nube di Lucciole, nome che negli ultimi tempi Stefano aveva scelto per se.

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Anche papà Gino, vincendo la commozione (che tra l’altro era comune a tutti gli oltre 150 presenti), ha preso la parola e — sorprendendo gli ascoltatori — si è detto nonostante tutto fortunato, perché ha avuto il privilegio di vivere trentadue anni vicino ad una persona straordinaria. In una serata perfetta questa frase ha forse sintetizzato il senso vero di tutto quello che si stava svolgendo.

Gino Federico ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile quell’evento, ma una particolare citazione ha riservato a colui che ha fatto in modo che il libro Impronte di Vita sia diventato quel che esattamente doveva essere, e cioè un “diario” in cui la voce di Stefano, i suoi lavori, i suoi colori, i commenti, sanno amalgamarsi e dar vita ad un opera pregevole e chiara; questa persona è il grafico Umberto Natalizio che con passione, ma anche con la consueta professionalità, ha seguito Gino dall’idea iniziale del volume sino alla fase ultima della stampa. Altra citazione ha meritato la giornalista Anna Maria Boniello che pure ha seguito e collaborato alla realizzazione del libro.

A tutti è stata donata una copia di Impronte di Vita, ma i partecipanti hanno anche portato via un piccolo airone di carta piegata, un origami che il papà ha imparato a costruire in omaggio all’amore di Stefano per questa gentile arte giapponese.

Da questa serata e da questo libro, la Nube di Lucciole continuerà a offrire il suo chiarore ai viandanti notturni...


©2012 Informatore popolare


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